lunedì 8 aprile 2013

GIOVANI TALENTI - SPECIALE: Alla ricerca del nuovo Pirlo.



(Schede a cura di Demetrio Marrara)
"Marco Verratti è il mio erede". Se a pronunciare queste parole è il regista per eccellenza in persona, allora possiamo starne certi. Nato trequartista, proprio come il "Mozart di Brescia, e reinventato regista da quel genio, che con i giovani ci sa fare molto, di Zdenek Zeman. Nato a Pescara, squadra in cui è cresciuto e maturato. Sicuramente è il massimo esponente della nuova generazione di registi di centrocampo. Di lui si sa tutto. Si sa della lotta estiva tra Napoli, Milan e Juventus con il Psg ad approfittarne della confusione versando nelle casse del club abbruzzese addirittura 15 mln di euro.
Il Milan rimasto scottato dall'addio di Pirlo e dal mancato arrivo di Verratti ha deciso che il solo Riccardo Montolivo non basta e occorre dare nuova linfa ad un progetto a lungo termine. Uno lo hanno in casa, prelevato giovane dall'Inter, e si chiama Marco Ezio Fossati (5 Ottobre 1992 - Ascoli) attualmente in prestito all'Ascoli. L'altro invece lo stanno seguendo da inizio stagione e la dirigenza spera di portare l'assalto decisivo a fine stagione, Cittadella permettendo. In Veneto gioca Daniele Baselli (12 Marzo 1992 - Cittadella), bresciano proprio come Pirlo ed è a lui che il ragazzo si ispira. Dotato di ottima visione di gioco, buon tempo degli inserimenti e riesce ad andare a rete con facilità. Fisico già impostato, 182cm e palla al piede ha una discreta velocità. Ancora una volta è la Juventus a rimanere scottata. Dopo averci provato con Verratti, sfuma anche l'altro obiettivo di mercato per sostituire Pirlo. Giacomo Calò (1997 - Sampdoria) è il nome nuovo che circola nel calcio italiano, l'ennesimo talento etichettato come erede del regista bresciano. La Triestina è fallita e la Sampdoria è stata lestissima a prelevarlo a parametro zero. Si conosce pochissimo di lui, ma i 20 gol realizzati con gli alabardati nel campionato allievi fanno intravedere un talento fuori dal normale.


IN EUROPA

In Eredivisie, Olanda, c'è un giovanotto niente male che si sta distinguendo nel ruolo di regista grazie alla sua visione di gioco, alla sua tecnica ed efficacia nei passaggi, ma soprattutto grazie alla sua personalità spiccata che gli consente di giocare come se fosse un veterano. Ronald Koeman gli ha affidato le chiavi della squadra, e adesso il Feyenoord gira come una fuori serie. Stiamo parlando di Jordy Clasie (27 Giugno 1991 - Feyenoord) talento cristallino olandese, dal fisico minuto. Van Gaal, dopo averlo visionato più volte, ha deciso di chiamarlo in nazionale maggiore e aprire, con lui, il nuovo ciclo della nazionale orange. Niente più De Jong, Van Bommel e altri medianacci, ma solo la sua qualità al servizio della nazione. Pradè e Macìa sono volati più volte a Rotterdam per seguirlo da vicino. Montella farebbe carte false per averlo in squadra e formare un trio di cervelli pauroso con Borja Valero e David Pizarro. LE GIOCATE DI JORDY CLASIE
Andando verso est, in Germania, tra le fila del Borussia c'è un regista niente male che da inizio anno sta incantando l'intera Europa. Agli ordini di Jurgen Klopp da questa stagione, erede designato di Nuri Sahin, volato a Madrid e poi rispedito al mittente, con un'etichetta pesantissima sulle spalle e obiettivi importanti da raggiungere. Ilkay Gundogan (24 Ottobre 1990 - Borussia Dortmund), anche lui nato da genitori turchi ma a tutti gli effetti un tedesco. I gialloneri sono un'orchestra magnifica che ha vinto due titoli di Germania consecutivi e quest'anno ha lo scopo di impressionare e fare bene in Europa, a quanto pare ci stanno riuscendo. L'orchestra per poter eseguire la sinfonia ha bisogno di un grande direttore, e dopo Sahin ce ne voleva uno altrettanto bravo se non addirittura superiore. Passaggi di prima, lanci e filtranti millimetrici, ma anche predisposto all'interdizione: questo è Gundogan. LE GIOCATE DI ILKAY GUNDOGAN
All'ombra della cattedrale di Saint Jean, Lione, c'è un ragazzino francese che studia per diventare il nuovo Pirlo e analizza, nel tempo libero, tutte le sue partite per cercare di trarne il massimo degli insegnamenti. Il Lione, a causa delle ingenti spese per il nuovo stadio, non attraversa una situazione finanziaria florida. Aulas ha deciso di ripartire dai giovani, dal vivaio. Clement Grenier (7 Gennaio 1991 - Lione) è colui che amministra il gioco dei francesi. Una innata dote nel servire assist per i compagni, bravo anche in fase offensiva essendo in possesso di un ottimo tiro, potente e preciso. Marotta e Paratici si sono recati più volte nella seconda città metropolitana della Francia per visionarlo attentamente. Sfumato Verratti, è lui il designato ad accogliere la pesantissima eredità secondo i dirigenti bianconeri.
LE GIOCATE DI CLEMENT GRENIER
In Inghilterra quando un calciatore dimostra di essere sufficientemente bravo non guardano la carta d'identità per decidere se schierarlo o meno.
È sicuramente quello che ha pensato David Moyes quando , alla prima partita di campionato del suo Everton, in casa contro il QPR, ha deciso di far esordire in Premier League Ross Barkley (5 Dicembre 1993 - Everton). Un ragazzo del '93 nato in provincia di Liverpool di cui ne sentiremo parlare a lungo.É un centrocampista, può giocare sia centrale, sia interno in un centrocampo a tre, è fisicamente prestante (188cm). Barkley ha un ottima qualità, è un catalizzatore di gioco, capace di organizzare la manovra e di verticalizzare con estro e precisione. È principalmente destro ma calcia anche con il sinistro. Cerca sempre il pallone dal compagno in difficoltà, non si nasconde, anzi vuole avere la responsabilità di impostare l'azione. L'approccio alla palla è sempre corretto, sa aprire il gioco, rallentarlo, velocizzarlo e, soprattutto, verticalizzarlo. LE GIOCATE DI ROSS BARKLEY
Un pò Pirlo, un pò il mitico Xavi. Questa è la descrizione esatta di Sergi Samper (20 Gennaio 1995 - Barcellona). Talento naturale, capacità di lettura delle giocate nettamente più veloce rispetto alla media, senso tattico di un veterano, personalità e presenza in campo, copertura perfetta del terreno di gioco in ogni circostanza e, soprattutto, è sempre posizionato bene con il corpo al momento della ricezione del pallone. Calcia di destro ma usa anche il sinistro. Da buon 'canterano' blaugrana è un maestro nel gioco corto e nello scambio di prima. Ha grandi intuizioni nel verticalizzare vicino alla porta avversaria, pressa bene e con il tempo giusto. Non ha paura ad entrare deciso quando deve recuperare il pallone. Centrocampista centrale di un centrocampo a tre. LE GIOCATE DI SERGI SAMPER

SUDAMERICA
Al giorno d'oggi parli di Colombia, parli di talento. E' una nostra conoscenza, arrivato in sordina quest'estate a seguito di una trattativa complicata che ha visto contendersi Napoli e Pescara. Alla fine gli abbruzzesi hanno avuto la meglio, ci hanno creduto di più e si sono partati a casa un talento di assoluto valore che gli permetterà una notevole plusvalenza. Juan Fernando Quintero (18 Gennaio 1993 - Pescara), per noi italiani non ha nessun segreto. Miglior giocatore del sudamericano under20. Ama giocare centralmente a centrocampo, sia sul cerchio che più avanzato dietro le punte. Il suo sinistro disegna traiettore stupende. Verticalizza come pochi, ampia visione di gioco con lancio incorporato e, soprattutto, gran tiratore di calci di punizione. Le big d'Europa farebbero a calci per prenderlo ed il suo destino sarà sicuramente lontano dall'Italia, milanesi permettendo. LE GIOCATE DI JUAN FERNANDO QUINTERO
Nel Velez Sarsfield sta nascendo una nuova stella. La squadra di Ricardo Gareca è una di quelle con la media età più bassa del campionato. Partito in sordina nel Torneo Inicial 2012 adesso è praticamente impossibile toglierlo dal rettangolo di gioco. La squadra gira bene grazie a Lucas Romero (18 Aprile 1994 - Velez Sarsfield). Nonostante la delusione del torneo under20 in cui la sua Argentina ha fatto una pessima e magra figura, lui ha saputo ritagliarsi lo spazio nella squadra più forte d'Argentina attualmente. E' lui il perno del centrocampo, colui a cui si affidano i difensori nell'inizio dell'azione. Cerca sempre palla, ha voglia di impostare e di smistare la sfera sugli esterni o di lanciare lungo per le punte.
Altro classe 94, ma questa volta ci spostiamo in Uruguay. Napoli e Bayern è da mesi che lo visionano e hanno iniziato una bagarre per portarlo nella loro squadra. E' raro vedere centrocampisti uruguaiani dotati di cosi tanta classe e tecnica. Solitamente è la garra a farla da padrone, l'irruenza, lo spirito di sacrificio. Non si tratta allora di Jim Varela (16 Ottobre 1994 - Penarol), regista del Penarol e della nazionale under20 del proprio paese. Ha iniziato a sbocciare in quest'anno, difatti ha collezionato solamente 3 presenze nella Primera Division, ma il futuro è nei suoi piedi. Da sgrezzare tatticamente e deve migliorare nel tempisto dell'entrate, ma con la palla al piede può metterla dove vuole. Speriamo che i partenopei riescano ad assicurarselo, anche se il Bayern, su precisa indicazione di Guardiola, farà di tutto per prelevarlo e costruire le basi del nuovo Bayern di stampo catalano.
Porto Alegre, terra di talento, terra di fenomeni. Il Napoli corteggia da tempo il bomber Leandro Damiao, il Milan in passato portò Alexandre Pato, l'Inter di Moratti ci ha prelevato il difensore Juan Jesus. Adesso è il momento di Rodrigo Dourado (17 Giugno 1994 - Internacional), ennesimo talento cristallino della cantera brasiliana. Fisico statuario, 186cm, e piedi brasiliani. Tecnica, raffinatezza nel tocco, visione di gioco condita, purtroppo, da un'estrema lentezza nei movimenti. Per il ruolo che ricopre, regista di centrocampo ovviamente, la velocità non è un'arma fondamentale perchè si dev'essere veloci di pensiero, e lui lo è.

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