(Articolo a cura di Demetrio Marrara)
L'Italia passa il girone da testa di serie, come da aspettative. Nell'ultima gara, però, gli azzurrini, o per meglio dire l'arbitro, rischiano di macchiare un cammino da imbattuti. Finisce 1-1 l'ultima partita tra Italia e Norvegia con le reti di Strandberg e Bertolacci, entrambe nei minuti di recupero.
Mangia vira per un ampio turnover in ottica possibili diffide ed impegno dispendioso in semifinale. Conferma Bardi in porta. In difesa ci sono Regini e Capuano che prendono il posto rispettivamente di Bianchetti e Biraghi. A centrocampo fuori Verratti, al suo posto Rossi, e Florenzi sostituito da Crimi. L'infortunato Insigne viene sostituito egregiamente da Sansone. Inedita coppia offensiva con Destro coadiuvato da Paloschi.
Anche la Norvegia si dimostra oculata nella scelta dell'11 iniziale. Si rivedono i due talenti maggiori degli scandinavi, ovvero Berisha ed Henrkiksen. Singh e Pedersen in panchina, accompagnati da Sem Berge, Berget ed Eikrem, autore del gol spettacolare contro l'Inghilterra.
La partita viene giocata ritmi bassi, con le occasioni da gol che latitano. Le più clamorose capitano sui piedi di Destro, che spreca malamente, e sul piede di Hedenstad che colpisce la traversa. Il finale di gara si accende. L'Italia concede metri ai vichinghi e troppe punizioni pericolose. Da una di queste scaturisce il presunto, inesistente, fallo di Caldirola sul capitano norvegese Strandberg. L'arbitro assegna il calcio di rigore, trasformato dallo stesso capitano norvegese. Quando manca un minuto alla fine arriva il pareggio, meritato, degli azzurrini con Bertolacci che girato di spalle con il portiere addosso gira la palla in pallonetto. E'1-1, con l'Italia che ha rischiato nel finale di innervosirsi e concedere qualcosa di troppo. Adesso la testa sarà alle semifinali. Spagna od Olanda non conta, perchè per vincere occorrere battere tutti.
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