sabato 16 marzo 2013

ESCLUSIVA - Giannandrea: "I giovani del Milan hanno futuro, Leali nuovo Buffon mentre la Lazio in Europa..."

Giancarlo Giannandrea, direttore sportivo

La redazione di Footpedia360 ha intervistato Giancarlo Giannandrea, addetto ai lavori che si occupa di calcio a ogni latitudine. Il direttore sportivo abruzzese ci ha concesso questa bella chiacchierata divagando da settori giovanili fin ai sorteggi europei.


Ciao Giancarlo, iniziamo dalle basi del movimento calcistico: il giovane calciatore.
L’inserimento dei giovani nell’ultimo periodo è molto facilitato dalla grave crisi economica in cui il sistema riversa. Io penso che per dare un segnale di cambiamento “importante” si debba, comunque, modificare i vertici del calcio, ovvero le istituzioni. Bisogna trattare sulla riforma degli stadi, lì l’Italia è molto indietro rispetto gli altri paesi.

Stai seguendo qualche torneo giovanile? Ci faresti qualche nome su cui punteresti?
Ho visto proprio qualche giorno fa la “Nike Cup” a Pescara. Mi ha impressionato molto il Milan che a giugno andrà a Manchester per le fasi finali. Tra le fila dei rossoneri ci sono due elementi dal sicuro avvenire come Cosimo La Ferrara e Locatelli. Entrambi classe ’98. Nell’Inter, invece, un nome importante è quello di Taufer nazionalità italiana.
Ecco, per esempio il Milan come settore giovanile sta lavorando finalmente bene.
Sono d’accordo, c’è un cambio di tendenza dopo alcuni anni di appannamento. Per esempio i Giovanissimi, come detto, hanno un ottimo organico, oppure anche i ’99 e 2000. Sono migliorati grazie al progetto “Accademy” a cui io ho partecipato in prima persona grazie alla collaborazione di una scuola calcio abruzzese con il Milan.

A proposito di campionato giovanili: segui le Primavere? E hai visto la sfida tra Napoli e Juventus di mercoledì?
Ho visto la partita a tratti e sono convinto si affrontino due formazioni interessanti: il Napoli forse adesso è favorita per il fattore campo. Hanno tante qualità entrambe le squadre ed è una partita aperta a qualsiasi esito. Per quanto concerne il campionato a me piace tantissimo la Lazio mentre la Roma sta deludendo tantissimo quest’anno dopo che lo scorso anno dominò in lungo e largo con alcuni elementi come Verre o Piscitella.
Inizialmente abbiamo parlato della crisi economica: pensi possa essere un fattore controproducente al tempo stesso per i giovani?
Devono essere brave le società a saper gestire i ragazzi che vogliono lanciare. Si rischiano di bruciare i ragazzi perché anche se li schieri in campo puoi far sentire loro la pressione dell’impegno. L’Inter avrebbe dovuto puntare a occhi chiusi su Livaja, avrebbe risolto tanti problemi degli ultimi tempi.

Segui anche il campionato di serie B? Lo scorso anno c’erano squadre che facevano della propria forza il gioco corale, quest’anno un po’ meno. Tu che dici?
Vero, non c’è una squadra che fa della propria forza il gioco: c’è il Sassuolo che è l’ammazzacampionato. Conta su alcuni talenti puri come Boakye e Berardi. Poi spenderei, essendo del posto, alcune parole d’elogio per degli elementi del Lanciano come Paghera e Piccolo, due ottimi  ragazzi dal futuro avvenire. E poi c’è Saponara dell’Empoli passato al Milan.

A proposito di Berardi, è un po’ l’emblema della incompetenza dei dirigenti italiani?
Sì, pensare che questo ragazzo adesso ricercato da tutti fino a qualche tempo fa giocava solamente con gli amici fa davvero rabbia. Un plauso ai dirigenti emiliani che lo hanno scoperto e lo stanno lanciando nel calcio che conta. Purtroppo in Italia si tende a rifiutare il prodotto nazionale, screditandolo spesso e volentieri. Si è criticato anche Verratti, di cui ne nascono uno ogni cinquant’anni.

Ci hai accennato del Lanciano, in cui gioca Leali. Per te quale è il vero erede di Buffon?
Beh tre nomi su tutti: a me piacciono tantissimo sia Bardi che Perin, ma Leali è forse il più pronto. Il portiere del Pescara, invece, deve ancora limare alcuni difetti caratteriali. Il numero uno del Lanciano ricorda tanto le caratteristiche di Peruzzi.

E sempre in Abruzzo attualmente c’è un grande allenatore, Carmine Gautieri.
È il più bravo della categoria perché con una squadra composta da qualche giovane e onesti calciatori che assaporano la B per la prima volta sta facendo davvero bene. Ricorda tanto il gioco di Zeman con la bravura, inoltre, di saper essere più concreto in fase difensiva.

Troppi presidenti tendono a far lavorare male i propri dirigenti, sei d’accordo?

E come non esserlo: basta vedere Zamparini, io sono restio a fare nomi ma faccio un’eccezione: in questo caso non puoi tentare la salvezza, in un ambiente pieno di pressioni, cambiando due allenatori al mese. E non solo, non puoi lasciare che chi ti compone le squadre (Lo Monaco, Perinetti) venga mandato subito a casa. Un presidente che mi piace molto è quello del Varese, bravo a far lavorare per tutto l’anno i propri dirigenti e prendere provvedimenti a fine anno se sono venuti meno i risultati.

Lotta salvezza: chi vedi favorito?

A oggi dico il Siena perché non ha nulla da perdere, a differenza di un Palermo e di un Pescara in cui l’ambiente fa pressione. E poi il d.s. Antonelli si è mosso ottimamente a gennaio, non solo con gli acquisti ma anche con le cessioni: la plusvalenza di Neto, ceduto allo Zenith, è un ottimo movimento di mercato.

Mentre in Europa, pensi che Lazio e Juventus possano far bene?
La Lazio avrà difficoltà dal punto di vista ambientale ma potrà avere la meglio, non sarà facile ma nulla è impossibile. La Juventus se la gioca contro questi “dannati tedeschi”: può starci qualsiasi risultato.

Progetti per il futuro?
Attualmente collaboro come osservatore per il Genoa a livello regionale (Abruzzo, ndr.). Ho l’abilitazione a direttore sportivo dallo scorso novembre ma siamo in attesa di vedere se qualche società si farà avanti.

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