venerdì 8 marzo 2013

CASO BRUNO - Il Mostro, mancato erede di J.Cesar.


(articolo a cura di Demetrio Marrara)

Chiunque inorridirebbe di fronte a questo racconto agghiacciante. Una storia macabra, violenta, che lede la sensibilità di tutti gli individui che si identificano nella parola uomo. Forse solo gli amanti di racconti horror della serie "Non Aprite Quella Porta", o "Jack lo squartatore", potrebbero prendere questo articolo con una risata.


Due anni di indagini che non hanno mai portato a nulla. Decine di interrogatori in cui il rumore del silenzio era assordante.

Questa storia vede come protagonisti: Bruno Fernandes de Souza, 28 anni ex-portiere del Flamengo, e la sua ex-amante Eliza Samudio; a cui vanno aggiunti, da ieri, un cugino e un amico (Luiz Henrique Romao).
"Eliza è morta, il suo corpo è stato fatto sparire". Queste le poche parole che hanno fatto tremare gambe ed orecchie a coloro che assistevano all'udienza del tribunale di Contagem, Belo Horizonte. L'orrore si è impossessato dell'aula ed improvvisamente è sceso il gelo sui volti di giornalisti, giudici e parenti della vittima.

Un rapporto conflittuale alla base della tragedia, testimoniato anche dalle continue denunce ricevute per percosse nei confronti di Eliza.

Ha confessato quello che tutti si aspettavano, anche se non in questi modi cosi privi di umanità e di ragione.
Eliza è stata portata in un casolare dal suo amico, detto "Marraçao". Uccisa, fatta a pezzi e data in pasto ai cani.

Come è strana la vita. Da erede designato di Julio Cesar ad artefice della morte della sua ex-amante. Speriamo che la giustizia trionfi in Brasile, anche se Eliza ai suoi familiari non la restituirà indietro nessuno.

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