mercoledì 6 marzo 2013

Giovani Talenti: Ivan Solovjev


Nome: Ivan
Cognome: Solovjev
Luogo di Nascita: Kaluga, Russia            
Data di Nascita: 29 marzo 1993
Ruolo: Centrocampista sinistro
Premi: -


Di esterni mancini di livello in giro ce ne sono sempre meno. Se poi sono degli autentici jolly, che nelle emergenze possono giocare anche da terzini, non ce li si può proprio fare scappare. Questo dovreste dirlo alla Dinamo Mosca, che se ne vedrà privata a partire da questa estate.

Ma andiamo con ordine: nato a Kaluga, importante centro siderurgico a meno di 200 chilometri da Mosca, il piccolo Ivan entra sin da subito in quello che è il vivaio più florido di tutta la Russia, quello della Dinamo. Con il passare degli anni fa progressi importanti sotto il punto di vista tecnico e tattico, risultando un giocatore essenziale nelle economie di gioco dei giovani poliziotti e diventando vice-capitano della formazione.

L'usignolo (così lo chiamano i compagni per via del cognome che ricorda la parola "solovey", ovvero "usignolo" in lingua russa) è pronto a spiccare il volo: alla ricerca di alternative per gli esterni titolari, il tecnico rumeno della prima squadra Dan Petrescu lo convoca e lo getta nella mischia, per la prima volta, il 31 ottobre 2012, nel match di Kubok Rossii contro il Khimki, inserendolo a poco più di mezz'ora dalla fine al posto di Noboa. L'impatto del ragazzo è ottimo, tanto che a pochi minuti dalla fine trova l'assist che porta al goal-vittoria di Panyukov.

Pochi giorni dopo (il 4 novembre) arriva anche l'esordio in campionato, un quarto d'ora scarso nella trasferta di Krasnodar, seguito la settimana successiva dalla prima sfida da titolare contro l'Alania. Da lì in poi arrivano la  prima convocazione nella nazionale under 21 russa (14 novembre contro la Slovacchia) e altre quattro gare da titolare, di cui una corredata da due assist e altre giocate convincenti (1 dicembre, 3-0 al Rubin Kazan).

In Russia è detto l'"usignolo" per via del suo cognome
I tifosi si esaltano per questo esterno brevilineo (non raggiunge nemmeno i 170 centimetri d'altezza), paragonato da molti addetti ai lavori a Yuri Zhirkov per la sua tecnica e completezza tattica, tanto da essere provato anche nel ruolo di terzino - seppur solo in amichevole - da Petrescu, ma abbastanza rivedibile sotto il punto di vista realizzativo, che di fatto non lo rendono ala adatta ad un 4-3-3.

Tutto sembra andare a meraviglia, eppure qualcosa si rompe a metà gennaio. Il ragazzo ha il contratto in scadenza con i poliziotti a giugno, il dg della squadra Galyamin si dimentica di avviare le pratiche di rinnovo, il procuratore del ragazzo Lakhter tratta di nascosto con la dirigenza dello Zenit - nonostante il desiderio del centrocampista di rimanere nella squadra in cui è cresciuto - per guadagnare qualche rublo in più (secondo altre fonti Galyamin avrebbe fatto pervenire più volte l'offerta di rinnovo al procuratore che le avrebbe però rifiutate).

La frittata è fatta, la trattativa occupa spesso le prime pagine dei siti sportivi russi e ha risalto in tutto il paese; numerosi ex-calciatori sovietici, tra cui il difensore Evgeni Lovchev, si scagliano contro il procuratore Lakhter; Solovjev firma un pre-contratto con i piteriani: da luglio sarà un nuovo giocatore dello Zenit, lasciando la squadra in cui è cresciuto e che lo ha lanciato nel calcio che conta. Sancendo la vittoria dell'avvoltoio Lakhter sul piccolo usignolo.

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