( a cura di: Lorenzo Spanò)
Nome: Rodney Kongolo
Nazionalità: Repubblica democratica del congo/Olandese
Data di nascita: 9 gennaio 1998
Club: Feyenoord
Ruolo: Centrocampista centrale
Rodney Kongolo ha soli 15 anni, ma il mondo parla già di lui. Si è fatto subito conoscere nell’accademia del Feyenoord, riconosciuta tra le migliori del paese, che negli ultimi anni ha già sfornato giovani altrettanto promettenti come Jeffrey Bruma, Nathan Ake, Karim Rekik e Kyle Ebecilio ceduti tutti a club inglesi, e ora è proprio il momento di Kongolo, cercato da mezza Premier League, Arsenal, Manchester City e Chelsea su tutte, che hanno già gli occhi su di lui.
Il direttore tecnico del Club, Martin van Geel, è stato piuttosto chiaro e ha ribadito più volte che il giovane non si muoverà nell’immediato ma che verrà fatto crescere in totale tranquillità, sperando chiaramente di guadagnarci in futuro, anche perchè il giocatore è ancora troppo giovane per poter firmare un contratto da professionista, è questo potrebbe essere un problema per il Feyenoord che rischia di perderlo senza indenizzo se Rodney decidesse di accasarsi in un’altro club.
Centrocampista dal fisico possente per un ragazzo della sua età, tanto da attirare l’attenzione di Patrick Vieira che si occupa proprio del settore giovanile dei citizens, molti invece avvicinano lo stile del ragazzo con quello della leggenda francese.
Figlio di congolesi ma lui ha già deciso di voler essere il futuro della nazionale orange, e chiaramente non sono venute a mancare le convocazioni nel giro della nazionale under15.
Suo fratello invece, è Terence Kongolo, 19enne difensore centrale sempre del club di Rotterdam che ha fatto il suo debutto in prima squadra solo pochi mesi fa.
In Olanda c’è già chi è andato troppo avanti, sognando che i fratelli Kongolo facciano la storia quanto i fratelli de Boer o i fratelli Koeman (Ronald è tra l’altro il tecnico della prima squadra). Ma in realtà, i Kongolo hanno qualcosina in più, cioè un’altro fratellino di nome Fidel di cui gli esperti del settore, ritengono di non dover togliere l’attenzione su di lui.
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