martedì 12 marzo 2013

ESCLUSIVA FOOTPEDIA INTERVISTA - Federico Casotti ci porta a fare un viaggio dentro la Ligue1!

Federico Casotti: Giornalista, telecronista ed esperto di campionato Francese

(intervista a cura di Demetrio Marrara)


Uno sfizio che mi volevo togliere da tempo era quello di intervistare il mitico Federico Casotti. Un grande esperto di campionato Francese, nonchè Giornalista/Cronista della televisione SportItalia sul digitale terrestre.
Ciao Federico, ti do il benvenuto su Diamouncalcioalpallone.blogspot.it. So che non hai mai sentito parlare di noi, ma colgo l'occasione per ringraziarti della tua infinità disponibilità. Non è certamente una sorpresa la tua preparazione, quindi inizio subito a farti delle domande. Bene, partiamo:


1) Cosa ne pensi della lotta scudetto. Il Psg ha strada libera?

Penso che il Paris SG alla fine arriverà a vincere la Ligue 1, anche se certo non con l’anticipo e la facilità che in molti – me compreso – avevano pronosticato la scorsa estate. Se pensiamo che la squadra di Ancelotti sta viaggiando a una media punti più bassa di quella dell’anno scorso, è incredibile vederla in testa con 4 punti sulla seconda e addirittura 7 sulla terza! La principale fortuna di Ancelotti è che quest’anno non c’è il Montpellier della situazione a fare da battistrada: al contrario, le rivali più accreditate continuano ad annullarsi a vicenda, come è successo domenica in Lione-Marsiglia.
2) Nizza e St. Etienne possono sognare un posto ai preliminari di Champions?
Sognare non costa nulla, soprattutto ora che il Marsiglia si è divorato quasi tutto il vantaggio. Sono due squadre che giocano bene e due società dal passato glorioso ma un po’ troppo appannato e bisognoso di una rinfrescata. Il Marsiglia in questo momento ha tutto da perdere, considerato che dovrà giocare fuori casa entrambi gli scontri diretti. Da spettatore neutrale, credo che per il bene della Ligue 1 e del suo ranking UEFA sia meglio un Marsiglia in CL. Le favole di Lilla e Montpellier, alla prova europea, sono finite sempre male.
3) Il Montpellier e il Lille possono reinserirsi alla grande nella corsa all'Europa?
Come nei film western, almeno una delle due sarà di troppo… per un posto in Europa. Purtroppo entrambe hanno pagato pesantemente la disastrosa fase a gironi di Champions League, compromettendo anche il campionato. A occhio il calendario più difficile è quello del Montpellier, nel complesso mi sembrano due squadre bisognose semplicemente di finire la stagione, andare a capo e ripartire.
4) Un tuo pensiero sul Nizza di Puel che sta sorprendendo. Qual è il segreto? Vivaio, allenatore, dirigenza?
E’ una realtà che potrebbe diventare molto interessante negli anni a venire. Nizza ha tutto per tornare a essere una potenza del calcio francese: è la quarta città del Paese, ha un pubblico caldo e passionale, e uno stadio nuovo di zecca pronto per la prossima stagione. Se a questo aggiungiamo un settore giovanile straordinariamente prolifico e una politica lungimirante sul mercato, ecco che ci sono tutti i presupposti per rivalutare nei prossimi anni il derby della Costa Azzurra contro il Monaco.
5) Un tuo giudizio completo su Aubameyang, Yaisien, Alessandrini, Maupay e Zouma. Sono pronti per grandi squadre? Valutazione economica?
Aubameyang è sicuramente il più pronto, anzi: è un giocatore che probabilmente diventerà fuori portata per la serie A, soprattutto qualora dovesse superare quota 20 gol in campionato. La sua quotazione attuale non può scendere dai 10/15 milioni di €. Yaisien non è ancora giudicabile avendo giocato solo in squadra B, mentre Maupay e Zouma rappresentano prospetti straordinariamente interessanti, vista anche la loro età. Fossi in un club italiano, cercherei di muovermi già la prossima estate, magari lasciandoli un anno in prestito, ma bloccandoli in qualche modo. La lungimirante operazione fatta dal Milan con Niang spero abbia insegnato qualcosa.
6) Ibra ha davvero nostalgia dell'Italia?
Credo che gli manchi l’Italia più per la vita personale che per il contesto calcistico. Non ha mai fatto mistero di trovarsi molto meglio a Milano che a Parigi o a Barcellona. Visto l’ingaggio che prende, non so se possa essere una ragione sufficiente per riportarlo in serie A, almeno l’anno prossimo. Ma con Ibra (e Raiola) tutto è possibile.
7) Quali sono le tue "favorite" alla retrocessione?
Troyes e Nancy lotteranno fino alla fine, ma temo abbiano qualcosa in meno delle altre. Per la terza piazza, non vedo bene Brest e Reims, mi pare fatichino più delle altre in attacco.
8) Il Psg dove può arrivare in Europa?
L’obiettivo della società erano i quarti di finale, che mancavano da 18 anni e sono stati raggiunti. Da adesso in poi, tutto quello che arriverà sarà un gradito bonus. Ovviamente dipenderà dal sorteggio: credo che contro Bayern e Real Madrid la differenza di coesione e amalgama risulterebbe ancora evidente.
9) Il calcio francese è inferiore o superiore a quello italiano?
A livello tecnico-tattico è senza dubbio inferiore, PSG a parte. Al di là delle difficoltà nel dare un gioco al PSG, un tecnico come Ancelotti ha dato un’enorme spinta alla “modernizzazione” dei colleghi francesi, in certi casi ancora troppo ruspanti. Su certi aspetti però il calcio italiano ha da imparare dalla Ligue 1: il coraggio nel puntare sui giovani, i toni meno avvelenati delle polemiche arbitrali (che pure non mancano), la capacità dei presidenti di programmare per davvero e di non esonerare l’allenatore dopo due sconfitte di fila. Quest’anno in Ligue 1 sono saltate appena tre panchine!
10) Quali squadre francesi stanno attuando progetti per costruire stadi di proprietà?
Euro 2016 sta dando ai club francesi la possibilità di ammodernare gli impianti esistenti o di costruirne di nuovi. Il Lilla ha già inaugurato il suo, presto arriverà quello del Nizza, e più in là pure quelli del Lione e del Bordeaux. Non sempre saranno stadi di proprietà, in alcuni casi (vedi Lilla) il padrone resterà sempre la Municipalità. Del resto anche in Francia non è tutto ora quello che luccica: Grenoble e Le Mans hanno stadi nuovi, bellissimi, e squadre ben lontane dalla Ligue 1…
11) I motivi della smobilitazione del Lione?
Il presidente Aulas ha sempre gestito il club in maniera esemplare, come un’azienda vera e propria. Lo scorso anno la mancata qualificazione alla Champions League, dopo più di 10 anni di ininterrotta partecipazione, ha causato un grosso scompenso di bilancio. Per questo la strategia societaria è apparsa subito precisa: via tutti i giocatori con un ingaggio troppo alto, spazio ai prodotti del vivaio (curato fino a due anni fa proprio da Remi Garde). Un progetto in stile-Ajax, che ha fatto annotare a ogni sessione di mercato almeno una partenza eccellente. La prossima estate partiranno sicuramente Lisandro Lopez e Gourcuff (se qualcuno lo vorrà…), e se arriverà un’offerta degna anche Gomis farà le valigie. Peccato, perché senza tutte queste cessioni il Lione avrebbe tenuto testa al PSG con enorme disinvoltura, ben più di quanto non stia già facendo ora. Con il probabile ritorno in CL le cose potrebbero però migliorare.

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