Nome: Aleksandr
Cognome: Kokorin
Aleksandr Kokorin |
Data di Nascita: 19 marzo 1991
Ruolo: Seconda Punta
Premi: Miglior Giovane RPL 2011/12
La linea che demarca il confine tra eterna promessa e campione è molto più sottile di quanto si possa credere. A lungo ha rischiato di rimanere al di qua del varco Aleksandr Kokorin, ragazzo nato nella regione di Belgorod il 19 marzo 1991.
Il ragazzo dimostra sin da piccolo ottime qualità, tanto da finire a giocare nel vivaio della Lokomotiv Mosca, uno dei migliori in tutta Russia. L'amore con i rossoverdi, però, non sboccia, e nel 2008 se ne va, destinazione Novogorsk, il centro di allenamenti della Dinamo Mosca.
L'esordio con i biancoblu arriva il 4 ottobre dello stesso anno, contro il Saturn, e segna subito, diventando il più giovane marcatore nella storia del club (appena 17 anni e 199 giorni). Sembra l'inizio di una favola, un brutto anatroccolo diventato cigno. A contribuire a questa credenza ci pensa sempre il ragazzo, all'incirca due mesi dopo, il tre novembre, contro la squadra che troppo rapidamente lo aveva scartato: ben imbeccato da Semshov, Aleksandr batte con pallonetto delizioso il ceco Marek Cech. E' il goal vittoria, che fa cantare addetti ai lavori e tifosi al fenomeno.
E invece qualcosa nel meccanismo si rompe. La stagione successiva il ragazzo segna poco e gioca male- non aiutato dalla posizione che Silkin gli trova, da esterno sinistro di centrocampo. Eppure la società crede in lui e l'allenatore continua a schierarlo in campo, incoraggiandolo ed aiutandolo ad uscire dalla depressione in cui era caduto.
Ad un passo dall'etichetta fastidiosa di eterna promessa, Aleksandr sa reagire: dopo le appena 5 reti in 37 gare della'infinita stagione 2011/12 esplode, improvvisamente quest'anno: dopo 17 gare le reti sono già 8 (dal 2008 a quest'anno ne ha segnati appena uno in più), con la sensazione fondata che potrà arrivare in doppia cifra. A permettere questo exploit è stato anche l'avvento di Petrescu, che passando ad un classico 4-4-2 ne ha modificato la posizione in campo, portandolo ad essere la seconda punta del suo schema. Di lui si è accorto Fabio Capello, ct della nazionale russa, che lo ha già convocato più volte, schierandolo titolare al posto di Alan Dzagoev, venendo ripagato con un goal - il primo in nazionale per il ragazzo - l'11 settembre nella trasferta ad Israele.
Piede destro vellutato, sinistro di certo da non buttare, stacco aereo ottimo, Kokorin è una seconda punta di grande qualità, capace di segnare e far segnare, che ama svariare sul fronte d'attacco e capace di sacrificarsi in copertura per la squadra, ma ancora troppo immaturo: amante dei social network, lo scorso gennaio pubblicò su facebook foto in cui appariva fin troppo legato al centrocampista del CSKA Pavel Mamaev tanto che i giornali di gossip russi sospettarono una relazione omosessuale tra i due. Smentite - obbligate? - a parte (Mamaev è sposato e i due hanno affermato di essere solo grandi amici), la prossima settimana sarà impegnato nella ripresa del campionato russo. Avversario: la Lokomotiv Mosca. La lasciò da giovane incognita, sabato la rincontrerà. Da eterna promessa o da campione? Per molti da secondo, sperando che, superato quel limite sottilissimo, non ne torni più indietro.
Piede destro vellutato, sinistro di certo da non buttare, stacco aereo ottimo, Kokorin è una seconda punta di grande qualità, capace di segnare e far segnare, che ama svariare sul fronte d'attacco e capace di sacrificarsi in copertura per la squadra, ma ancora troppo immaturo: amante dei social network, lo scorso gennaio pubblicò su facebook foto in cui appariva fin troppo legato al centrocampista del CSKA Pavel Mamaev tanto che i giornali di gossip russi sospettarono una relazione omosessuale tra i due. Smentite - obbligate? - a parte (Mamaev è sposato e i due hanno affermato di essere solo grandi amici), la prossima settimana sarà impegnato nella ripresa del campionato russo. Avversario: la Lokomotiv Mosca. La lasciò da giovane incognita, sabato la rincontrerà. Da eterna promessa o da campione? Per molti da secondo, sperando che, superato quel limite sottilissimo, non ne torni più indietro.
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