Nato calcisticamente solo nel 2007, anno di affiliazione a FIFA e UEFA, i Falchi di Podgorica hanno velocemente scalato il ranking assestandosi al 46° posto, indice di una crescita interessante e progressiva. Guidata in panchina da Branko Brnovic, 45enne tecnico ex nazionale iugoslavo, la selezione balcanica ha sfiorato la partecipazione allo scorso Europeo, mancato in seguito alla doppia sconfitta contro la Repubblica Ceca nei playoff. La corsa verso il Mondiale brasiliano è iniziata nel migliore dei modi e adesso il Montenegro è in testa al Girone H con 13 punti in 5 partite, score che gli ha permesso di mettersi dietro le più quotate Inghilterra, Ucraina e Polonia, e le squadre materasso Moldova e San Marino. Andiamo a conoscere stelle e giovani più interessanti dei giallorossi di Podgorica.
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domenica 24 marzo 2013
domenica 17 marzo 2013
SERIE A: tre punti sofferti, ma meritati, per i viola
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©Foto di Federico De Luca |
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L'EDITORIALE - CASO JOVETIC. Jojo perchè non parli?
Stevan Jovetic, stella della Fiorentina
"Chiamatemi Jojo, ma non sono Baggio". Lo aveva detto lui stesso, il 27 luglio 2008, che l'accostamento a Baggio non era appropriato. Un ragazzo timido, modesto, che non voleva sentirsi l'ennesima etichetta addosso. La Fiorentina, nella figura del direttore Corvino, ha creduto immensamente in lui, tanto che fu prelevato dal Partizan per 8 mln di euro. Una cifra abbastanza elevata per un ragazzo appena maggiorenne.
Il suo idolo era Shevchenko, diceva, e il suo sogno era quello di giocare con il connazionale Vucinic. Il suo maestro Sinisa Mihajlovic lo schiera da prima punta, col senno di poi, indovinando questa soluzione. Jojo non ama giocare alle spalle di una punta, anche se i match disputati con Toni, potrebbero far pensare il contrario. Lui è esploso da prima punta, un pò anarchica e atipica, nonostante si possa pensare il contrario.
(editoriale a cura di Demetrio Marrara)
"Chiamatemi Jojo, ma non sono Baggio". Lo aveva detto lui stesso, il 27 luglio 2008, che l'accostamento a Baggio non era appropriato. Un ragazzo timido, modesto, che non voleva sentirsi l'ennesima etichetta addosso. La Fiorentina, nella figura del direttore Corvino, ha creduto immensamente in lui, tanto che fu prelevato dal Partizan per 8 mln di euro. Una cifra abbastanza elevata per un ragazzo appena maggiorenne.
Il suo idolo era Shevchenko, diceva, e il suo sogno era quello di giocare con il connazionale Vucinic. Il suo maestro Sinisa Mihajlovic lo schiera da prima punta, col senno di poi, indovinando questa soluzione. Jojo non ama giocare alle spalle di una punta, anche se i match disputati con Toni, potrebbero far pensare il contrario. Lui è esploso da prima punta, un pò anarchica e atipica, nonostante si possa pensare il contrario.
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